Pino Mascolo, una vita per gli scacchi.

(a cura di Giuseppe Rinaldi)

 

Pino Mascolo, un personaggio storico dello scacchismo barlettano, è deceduto lo scorso 25 luglio (2009) al termine di una lunga agonia per una malattia ormai diventata irreversibile e non curabile.

Aveva 55 anni, ex ufficiale dei paracadutisti, per molto tempo aveva svolto la professione di assicuratore e quindi, dopo una breve parentesi da imprenditore, si era dedicato quasi completamente agli scacchi attraverso l'attività di istruttore nelle scuole, di organizzatore di tornei e manifestazioni di vario genere e di dirigente del Barletta Scacchi Club, della cui fondazione e crescita è stato il principale protagonista.

Il suo eccezionale dinamismo lo portava ad occuparsi anche di altro: ha fondato il Centro Turismo Giovanile di Barletta e l'Associazione Nazionale Paracadutisti, corpo militare a cui è stato sempre legato tanto da partecipare come ufficiale, anche se congedato da tempo, alla missione umanitaria in Albania dove si è distinto per la sua grande solidarietà.

La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile tra gli scacchisti e tra le tantissime persone che gli hanno voluto bene.

Pino infatti era un uomo che sapeva farsi stimare e ben volere, per la sua bontà d'animo, per la sua intelligenza, per la sua simpatia, ma soprattutto per la sua enorme generosità.

Il suo ricordo rimarrà indelebile particolarmente tra le schiere di ragazzi che con lui sono cresciuti, sia tramite gli scacchi che attraverso i suoi insegnamenti di vita e per questo il suo titolo più appropiato è stato proprio quello di Maestro.

Il rapido sviluppo dello scacchismo giovanile a Barletta è passato anche (soprattutto) attraverso la sua persona, le sue idee e la sua passione che lo portava a dedicare all'attività quasi tutto il suo tempo, senza che ci fosse un ritorno minimamente adeguato, se non la soddisfazione e la gioia per i risultati del suo lavoro.

Una volta gli chiesi perchè spendesse tutto il suo tempo e le sue energie senza adeguato compenso: mi rispose che si trovava così bene tra i ragazzi da sentirsi rinascere; il resto passava in secondo piano.

Per me Pino è stato un vero amico, di quelli che lasciano il segno: con lui ho condiviso così tanti eventi che mi è impossibile elencarli tutti.

Ho avuto il grande piacere di introdurlo al mondo degli scacchi tantissimi anni fa, insegnandogli le regole di gioco nel suo primo corso da allievo e, successivamente, di fargli riconoscere la qualifica di istruttore federale.

Ricordo la sua prima vittoria da giocatore nel torneo sociale al pub Wolakota di Barletta, le innumerevoli trasferte per partecipare alle varie manifestazioni, la grande collaborazione nelle tante iniziative scolastiche.

Anche al di fuori del mondo degli scacchi abbondano i ricordi: per esempio le feste con famiglie e amici in cui assumeva il ruolo di gran cerimoniere e le infinite partite di calcio in cui Pino si distingueva come un'ala peperina, gran corridore di fascia destra. Solo l'inizio della malattia lo ha costretto a smettere con il calcio, un altro suo grande amore.

La notizia della sua morte mi ha raggiunto a Campobasso dove stavo partecipando all'open B del festival internazionale: ho sentito allora forte il bisogno di raccogliermi in commossa meditazione nella chiesa più vicina e di dedicargli l'eventuale possibile vittoria del torneo. La vittoria è poi giunta il giorno dopo.

Anche per questo sento di dover dire, con tutto il cuore: grazie Pino!

G.R.

L'articolo della Gazzetta del Mezzogiorno   -   Lo ricordiamo così   -   Lettera di una mamma


Paolo Galesi - 14/10/2009 - "Ciao Pino."

mascolo cristian un allievo del maestro pino - 01/06/2010 - "comprendo cio ke ai scritto,pino sarà e restrerà un mito degli scacchi"

Michele Perniola - 05/09/2010 - "Apprendo solo ora, casualmente, a distanza di più di un anno, della scomparsa di Pino. Anch'io ho seguito i suoi primi passi nel mondo degli scacchi;  è stato un caro amico ed un divertente avversario. Barletta e gli scacchi perdono con lui una figura unica. Ciao Pino, ti ricorderò sempre con affetto. Michele"

Luigi Diblasio - 21/11/2010 - "Non posso per niente dimenticare quello che ha fatto Pino per noi. Io ho iniziato ad avvicinarmi agli scacchi nell'Agosto 2006, ma solo nel Novembre del 2006 sono riuscito a conoscerlo, e quando il mio agonismo era giunto al culmine, Pino è morto. Se ci penso ancora, mi viene quasi da piangere. Grazie Pino."

Antonio Rizzi - 15/07/2011 - "Anche a distanza di quasi due anni il suo ricordo è vivo! Ti ricorderemo sempre!"

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